ECOMAFIE Copertone selvaggio

ECOMAFIE Copertone selvaggio

 

Ogni anno un quarto dei pneumatici immessi sul mercato sparisce nel nulla. Si tratta di 100mila tonnellate di gomma, tra i materiali preferiti dai trafficanti. I danni economici superano i 2 miliardi di euro.

 

Nelle campagne del casertano, la camorra usa i copertoni come piccoli inceneritori. Le sostanze tossiche da smaltire illegalmente vengono poste al centro dello pneumatico, dato alle fiamme e trasformato in un termodistruttore grazie alle elevate temperature che raggiunge: un copertone quando brucia supera i 400 gradi centigradi. Nel nostro Paese vanno smaltite ogni anno 350mila tonnellate di pneumatici che non possono finire in discarica, in quanto vietato dall’Unione europea. Tanto che degli pneumatici prodotti nel 2009 circa la metà è finita nei termovalorizzatori, il 20 per cento è stata recuperata come materia prima secondaria per uso urbano e industriale (la metà rispetto alla media europea) e la quota restante (circa il 25 per cento) si è dispersa in traffici o pratiche illegali.
 
Quasi un quarto dei vecchi copertoni, fino a 100mila tonnellate l’anno, sparisce nel nulla. O meglio abbandona la filiera per finire nelle discariche illegali. Dal 2005 ad oggi sono 1.049 quelle scoperte in tutta Italia dalle forze dell’ordine, con un’estensione complessiva superiore ai 6 milioni di metri quadrati. In alternativa vengono bruciati alla meno peggio, producendo una pioggia di diossina. Perché la combustione anche solo di pochi copertoni produce più diossina dei limiti di legge o dell’incendio di decine di cassonetti della nettezza urbana. Domenico Frissora, comandante provinciale dei Vigili del fuoco di Rimini, intervenendo ieri ad Ecomondo, la fiera internazionale del Recupero di materia ed energia e dello sviluppo in corso nella città romagnola fino al 6 novembre, ha denunciato che ogni anno in Italia si registrano almeno 800 incendi dolosi di pneumatici.
 
L’occasione è stata la presentazione ad Ecomondo del dossier “Copertone selvaggio”, che per la prima volta scatta una fotografia del fenomeno, realizzato da Legambiente ed Ecopneus, la società consortile dei principali produttori di pneumatici nata nel 2009 con l’obiettivo di gestire il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e la destinazione finale dei copertoni fuori uso. Perché in Italia tuttora manca un sistema nazionale di gestione di questo particolare rifiuto. Rendendo impossibile anche solo una visione complessiva di questa realtà, visto il mancato controllo sui flussi lungo i diversi passaggi della filiera. Così è proliferato l’abbandono illegale trasformando i pneumatici in uno dei materiali prediletti dalle ecomafie: più dell’11 per cento delle inchieste svolte negli ultimi otto anni ha riguardato questo traffico. Il bilancio è di 58 arresti, più di 410 persone denunciate e 122 aziende implicate. Il 2010 è stato l’anno record con il maggior numero di indagini.
 
Questo traffico illecito crea enormi danni ambientali ed economici, che vanno dal mancato pagamento dell’Iva per lo smaltimento, alla vendita illegale di pneumatici, alle perdite causate alle imprese di trattamento, fino agli oneri per la bonifica delle discariche abusive. Data la sua ampiezza e diffusione si stima che questo fenomeno, dal 2005 ad oggi, sia già costato alle finanze pubbliche e all’imprenditoria legale, almeno 2 miliardi di euro. Al centro dei traffici 16 regioni italiane e 8 Stati esteri (Cina, Hong Kong, Malaysia, Russia, India, Egitto, Nigeria e Senegal).
 
Anche se ancora un volta, a conferma dello smaltimento illegale organizzato, le aree più critiche sono le regioni italiane a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), nelle quali si concentra più del 63 per cento delle discariche abusive piene di pneumatici, per una superficie complessiva pari al 70,4 per cento di quella sequestrata in tutta Italia. Maglia nera per la Puglia con 230 siti individuati, il 22 per cento del totale nazionale. Un primato riconducibile sia all’illegalità diffusa nel settore, viste le carenze della filiera di raccolta e recupero, che alla nascita nel 2007 di un’apposita task force ambientale sostenuta dalla Regione per contrastare il fenomeno.
 

Alessandro De Pascale  fonte terra

ECOMAFIE Copertone selvaggioultima modifica: 2010-11-10T14:46:08+01:00da tonyan1
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