”A 150 anni dall’Unita’ d’Italia, il Sud ritiene che non possa più reggere l’ impossibilita’ di conoscere quei fatti avvenuti fra gli anni 1860 e 1870. Ancora oggi in diverse realtà del Mezzogiorno e anche della Regione Campania, è aperta una discussione culturale tesa ad una rilettura più puntuale del processo di unificazione nazionale che in particolare ha interessato il meridione. Su tale problematica appare però che non esista ancora la voglia di fare opportuna chiarezza. Pertanto, nonostante interrogazioni parlamentari e solleciti, 150.000 pagine della nostra storia rimangono ancora prive di visibilità. Al Sud si nega dunque l’occasione – conclude Sala – di poter accedere a quelle pagine che potrebbero raccontare la vera storia”.
Quante pagine come quella dell’eccidio di Pontelandolfo restano ancora secretate? Più volte abbiamo scritto su Il Sud della necessità di rivedere l’Unità, anche per restituire dignità alle migliaia di persone trucidate dalle truppe garibaldine o piemontesi. Sarebbero opportune azioni anche dal “basso”, dal popolo per chiedere che l’indegno segreto di Stato che ha condizionato la storia degli ultimi 150 anni venga rimosso. Ma a chi interessa? Vuoi vedere che i meridionali non sono così terroni come li hanno descritti?
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