ODE A MEZZOGIORNO
di Marco De Bartolomeo
Svegliati Popolo,
or l’ora è giunta!
Svegliatevi donne,
e svegliatevi uomini,
ché vento da Sud
ha preso a tirar.
Lasciate le case,
afferratevi i cuori,
riaprite sì gli occhi:
è vendetta a chiamar.
Spiran i cieli,
tuona la brezza,
e nube in tempesta
libera e spezza
ferro e catene
che messo ci han.
Speran le tombe,
e l’ombre d’Inverno,
ch’ivi moriron
per italico inferno
a dar della speme
a chi nato non fu.
E chinato dovette,
quell’uomo festante,
tòrre ogni veste,
chiamarsi brigante,
a spegner il fuoco
ch’il nizzardo appiccò.
Alzatevi uomini,
e alzatevi donne,
la Fortuna vi ride:
l’Audacia è con voi!
Il suon che sentite
non è di moschetti,
e la lama che stride
di ferro non sa.
Gioite:
è il nemico che trema!
Caino pietra or lascia,
e Romolo lancia sotterra.
E Tu,
gravida Terra,
ruggisci sì fiera,
ché il meridional torpore
nello squarcio rintrona,
e della fiamma l’ardore
or l’ode s’intona.
Madri natie,
divini antenati,
cantate pur voi:
Dalle Tarante di Puglia,
dall’ubertosa Sicilia,
bandiera si scorge,
e nelle rocce lucane,
nella fiera Sardinia,
una voce risorge.
Tre mari ed un Sole,
il coraggio si sporge,
e l’odore del Sud
nell’aria si sparge.
Erta è la vetta,
e tremendo il cammino,
ma il bellicoso furor
ch’in voi qui si scorge
è la man del ribelle
che la Storia vi porge.
E dai gravi giacigli
ch’il destino traeva,
fra spruzzi e perigli
or un urlo si leva.
Alma Parthenope
guida i tuoi figli,
e popola il mondo
col bianco dei gigli.