Le elezioni c’entrano col popolo come i cavoli a merenda.

parla piano che ci sentono.jpgI partiti italiani, quindi anche quelli meridionalisti, sono in fermento per prepararsi alle prossime competizioni elettorali italiane. Pur di trovare gente piuttosto capace in materia di elezioni, sono pronti a promettere mari e monti, posti particolari in seno al partito, privilegi sul territorio di competenza, e se sarà possibile essere presente col partito alle elezioni politiche del prossimo anno, magari ci esce anche un certo tipo di guadagno economico, ammesso che si possa raggiungere la percentuale minima di voti per poter ottenere il rimborso elettorale.

Ma cosa comporta veramente per i partiti prepararsi alle elezioni? Manifesti, volantini, gadget, comizi e banchetti vari per pubblicità e per raccogliere firme. Tutto questo fa muovere una enorme quantità di persone e denaro.

La corruzione dei grandi partiti ormai la conoscono pure su Marte, quindi non avranno problemi, ma i piccoli partiti come faranno? A proposito, è risaputo che varie liste civiche e partiti piccoli sono sponsorizzati dai grandi partiti, sono dette anche liste civetta.  Poi ci sono spartizioni territoriali, favori personali e intrallazzi tra le varie compagini. Questo è il bordello del partitismo italiano, un mezzo corrotto che dovrebbe confermare quel parlamentarismo inutile che gestisce il potere in italia, un falso potere che si è visto nel passaggio illegale e antipopolare quando si è consegnato lo stato italiano ad una dittatura bancaria. C’è, infatti, un certo Monti che governa senza mai essere stato votato dal popolo, ma tutto fu aggiustato dalla manovra del “fratello” Napolitano che lo nominò senatore poco prima di ricevere l’incarico di formare il governo. Ora, se è così facile consegnare un esecutivo ad un massone, a che serve il parlamento? E il partitismo che lo sostiene? 

In tutto questo bordello, i partiti cosiddetti meridionalisti e/o neomeridionalisti non ne sono esclusi, ovviamente nella misura che corrisponde alla loro importanza.

 

Ma diamo uno sguardo alla consistenza umana delle competizioni elettorali, e diamo uno sguardo a dei numeri ovviamente arrotondati:

elezioni: 45 milioni di aventi diritto al voto di cui:

1) 9 milioni comprati dai partiti secondo i sistemi che tutti conosciamo;

2) 14 milioni votano per senso di diritto/dovere;

3) 20 milioni non votano e riescono a non votare davvero perché restano a casa;

4) 2 milioni credono di non aver votato, ma alla fine sono conteggiati come votanti.

 

Fermo restando che la politica è un soggetto di cui la società umana non ne può fare a meno, si spera che il popolo la smetta di vendere la propria dignità a pochi malandrini individui e si erga a gestore indiscusso del proprio futuro.

 

Antonio Iannaccone

Le elezioni c’entrano col popolo come i cavoli a merenda.ultima modifica: 2012-03-04T13:03:23+01:00da tonyan1
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