“Le misure più importanti per trasformare il Sud non sono neanche in discussione”. In un cablo del Consolato USA di Napoli, che AgoraVox pubblica in esclusiva, le preoccupazioni sul destino del Sud Italia. L’ex Console Truhn bocciò la linea di Berlusconi: parole vuote volte solo a mantenere gli equilibri politici tra PdL siciliano e Lega. Intanto i finanziamenti europei vengono sprecati. Per il Consolato c’è bisogno di una società civile attenta e di una classe dirigente responsabile, capaci di ripristinare la legalità e debellare le mafie.
Risale al 2009 uno degli ultimi cablo rilasciati da Wikileaks, finora inedito, che si inserisce nel prolungato studio dell’ex Console Usa a Napoli, Patrick Truhn, sul Sud Italia e sulle infiltrazioni del criminali mafiose.Il cablogramma contiene la relazione del Console al Governo statunitense sul Piano per il Sud dell’esecutivo Berlusconi. Truhn riporta con fedeltà l’immagine che ricava dai suoi colloqui, dall’osservazione e dallo studio della realtà del mezzogiorno, le cui parole non fanno che inserirsi in un solco già scavato dalla popolazione, dalle associazioni e dalle personalità politiche e giudiziarie nei dialoghi riportati brevemente. Un “gloomy portrait”, un triste ritratto, lo definisce egli stesso più volte.
È lo stesso Truhn, in una nota amara e sarcastica, a metterne in evidenza le chiare responsabilità politiche. Rimettere insieme i cocci del Sud, dice, sembra essere divenuto “lo sport (politico) dell’estate”, più o meno assimilabile ad una partita di beach volley, con “i partiti in competizione nel provare agli elettori del Sud che loro tengono davvero a portare la loro terra fuori da questa spirale di declino”. Il tutto “mentre la Lega Nord contrae i muscoli e propone una soluzione Nord/Sud su due piani”.
La prima parte dell’analisi, Truhn, la conclude con l’unica ricetta che è convinto possa salvare il meridione: “Tutto il denaro che è stato versato sul Sud avrà un impatto limitato se non saranno soddisfatte tre condizioni: una più efficace leadership politica, capace di assicurare che i progetti prospettati e finanziati siano completati in tempo; tolleranza zero nei confronti della criminalità organizzata e della corruzione nelle offerte e gare di appalti pubblici; un fondamentale cambiamento culturale volto a creare una società civile.”
Ricorda Truhn, pur senza collegare esplicitamente le due cose, che “il governo prevede(va) di stanziare fondi nelle settimane a venire in Puglia, Molise e altre regioni del Sud, piani prontamente approvati”. In mezzo alle solite schermaglie tra PdL, Lega Nord e ora PdL Sicilia, il console evidenzia un elemento di continuità tra la scelta di portare avanti il Piano per il Sud (nel tentativo di placare la secessione siciliana), ma di mantenere saldo il legame con l’alleato/procuratore di voti/elemento di stabilità parlamentare Umberto Bossi (tramite le rassicurazioni a Calderoli sulla non-conflittualità tra Piano per il Sud e Federalismo Fiscale).
L’apertura di un nuovo fronte nella maggioranza interessa Truhn, che considera la figura di Bassolino, ma soprattutto quella di Lombardo, descrivendolo in questi termini: “Lombardo chiaramente vede se stesso come una figura centrale nel dare continuità ad un’identità politica del Sud Italia, una controparte del Sud al Bossi della Lega Nord.”
La situazione economica descritta non è migliore, il Pil è caduto del 2.8% nel 2008, gli investimenti dal 2001 sono in calo del 2.1% in media, un lavoratore su cinque irregolare. Se a questo si aggiunge la fuga di cervelli (Truhn parla di 60mila “emigrati”, la maggior parte laureati), il disincentivo nel settore del turismo (dovuto alla mancanza di sviluppo) e la piaga dei rifiuti, si capisce senza sforzo perché molte spiagge rimangono vuote, d’estate, e lo smaltimento illegale di rifiuti tossici continua ad essere in mano alla criminalità organizzata.
Analoga è l’analisi sulla costruzione della metropolitana di Napoli, che in origine andava terminata nel 1994 e oggi è ancora da completare. Truhn annota anche la reazione del Premier, che si dice convinto che il mancato completamento sia da attribuire agli ostacoli burocratici.
L’analisi di Truhn si conclude con un monito: “Una società civile non è qualcosa che un governo può imporre; perché fiorisca spontaneamente c’è un fondamentale bisogno di una leadership forte, del sopravvento della legalità e della volontà, da parte dei cittadini, di sentirsi responsabili. Tutti questi elementi mancano nel Sud. Ci saranno continui dibattiti nei prossimi mesi sull’imposizione di un sistema salariale ufficiale a due livelli, su come finanziare le spese per le infrastrutture, persino su come tenere fuori la criminalità dagli appalti. Ma le misure più importanti – e meno costose –per trasformare il Sud non sono ancora neanche in discussione.”
Ha collaborato Federico Pignalberi